Prima di entrare, le indicazioni sono chiare: è necessario silenziare i telefoni, è vietato scattare fotografie, così come parlare a voce alta. La Cappella Sistina, infatti, non è solo una delle attrazioni per turisti più celebri al mondo, ma è, prima di tutto, un luogo di raccoglimento, di preghiera e, vogliamo aggiungere, di stupore. Le sue pareti e il soffitto sono stati impreziositi dal più grande artista del Rinascimento. Tutto questo, fu possibile grazie alla volontà e perseveranza di Sisto IV, che volle fortemente un artista inizialmente riluttante ad eseguire un tale lavoro. Parliamo di Michelangelo, la cui relazione con il papa non iniziò affatto con il piede giusto, dopo che al genio fiorentino fu ordinato di ridimensionare il suo progetto del mausoleo funebre per il pontefice.
Gli affreschi di Michelangelo
Vincendo la sua riluttanza, Michelangelo Buonarroti si decise ad intraprendere la titanica opera di affrescare il soffitto e poi la parete dietro all’altare. La Genesi fu dipinta all’inizio del 1500, mentre Il Giudizio Universale fu realizzato quasi trent’anni dopo, quando l’artista era ormai già sessantenne. I due affreschi sono molto diversi tra loro, e nel secondo è visibile tutto il tormento e la passione di un uomo che, giunto all’età della maturità, si sente sempre più vicino all’incontro con Dio.
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